Esordisce nel 1616, assieme a Domenico Scorticone, ottenendo l’incarico da Giacomo Lomellini di ricostruire la Chiesa della S.S. Annunziata del Guastato a Genova, occupandosi tra l’altro, dell’approvvigionamento dei materiali. L’immensa opera durò circa quarant’anni, e dopo la sua morte fu continuata dal genero Dionisio Corte. Nel 1649 è console d’arte e procuratore per la gestione del fondo per la Cappella d’Arte in S. Sabina.