L’attività iniziale di Leonardo Retti, nato a Laino in val d’Intelvi presumibilmente – stando ai conti desunti dallo Stato delle anime di Santa Maria in Via – negli anni quaranta del Seicento, si svolge a Parma, dove risiedeva il padre Giovanbattista dal 1633. Nella città emiliana Leonardo Retti, insieme al fratello Domenico, decora, fra il 1663 e il 1667, la cappella Beccaria in San Vitale. Già presente a Roma dal 1666, vi risiede stabilmente dal 1671 e collabora, fino al 1709, con due fra i principali scultori della cerchia del Bernini, Ercole Ferrata e Antonio Raggi. Con quest’ultimo Leonardo Retti collabora, fra il 1672 e il 79, agli stucchi della chiesa del Gesù, realizzati su disegni del Baciccio, autore del dipinto ‘prospettico’ con la Gloria del nome di Gesù. Sempre nel 1972 il Retti inizia il progetto per la decorazione scultorea della chiesa di Santa Marta al Collegio Romano, per la quale risulta impegnato nel 1674. In questo stesso anno lo stuccatore inizia le plastiche per l’altare maggiore della chiesa di Santa Maria in Traspontina, oggi in gran parte perduti. Nel 1699 prende possesso del titolo di Accademico di San Luca, a vent’anni dalla nomina, e riceve dai monaci cistercensi di Santa Pudenziana l’incarico di decorare l’altare maggiore della loro chiesa romana. Allo scorcio del Seicento Retti completa il bassorilievo con ‘Il martirio di S. Emerenziana’, iniziato dal Ferrata per la chiesa di S. Agnese in Agone, mentre risalgono agli inizi del Settecento gli stucchi per la chiesa di Santa Maria dell’Orto, nei quali si nota una decisa virata verso forme rococò. Leonardo Retti muore a Roma l’8 gennaio 1714.