Nasce a Carona intorno al 1556. E’ discepolo di Taddeo Carlone. Il Soprani lo dice ‘architetto’, ma non è presente nei raduni dell’arte. Nei conti della chiesa di san Pietro in Banchi viene detto ‘scopelinus’ e ‘scultor’. La sua prima importante commissione è quella della chiesa di San Pietro in Banchi, da cui ricava ampio prestigio sia perché si trattava di un’opera pubblica, sia perché andava a sostituire il ben più celebre maestro, Taddeo Carlone. Nella tassazione per le Mura Nuove (1630) deve pagare la cifra più alta di tutti, segno di grande ricchezza. Non avendo figli, Daniele lascia tutto al figlio non ancora nato della nipote, figlia del fratello Leonardo, Margherita. Suo allievo è Giovanni Rusca.