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Sulle orme dei contrabbandieri

 

Arrivati in Pellio Intelvi, località Piano della Noci, fra il golf e la Locanda del Notaio, da un piccolo posteggio costeggiante la strada, si inizia a salire sul pascolo verso località "Lissiga". Si prosegue per una strada sterrata fino ad arrivare ad un bivio, qui si prende a destra e si cammina lungo la strada, sulla sinistra si può vedere la "Cascina della Pola", si prosegue per la strada pianeggiante fino ad arrivare alla Valle della fornace (o "Pisciavacca" cos' chiamata perchè in origine c'erano delle Fornaci che servivano per ricavare calce), finora si è percorsa una strada militare costruita durante la Prima Guerra Mondiale. Si risale fino a raggiungere il fontanino della Valle dell'Inferno, è opportuno soffermarsi ad ammirarlo perchè l'acqua che vi scorre sgorga tra rocce calcaree ed è altamente curativa. Si prosegue fini ad incontrare un incrocio formato da quattro strade: si è arrivati, appunto in località "Quattro Strade" dove ci sono tavoli e panche per evntuali spuntini e per riposarsi. Si prosegue sul sentiero pianeggiante per circa 150 mt e sulla destra si trovano le trincee e le fortificazioni della linea cadorna. Si continua fino ad incontrare il "fòo di paròl". Faggio così chiamato perchè era il luogo dove i contrabbandieri si scambiavano le "ultime parole" prima di proseguire il cammino in totale silenzio.. Per ammirare il gigantesco faggio è consigliabile lasciare il sentiero e risalire sulla sinistra.Proseguendo per una strada carreggiabile di recente costruzione si arriva all'Alpe di Gotta (mt. 1246). Alpeggio costruito nel 1400 ma più volte ristrutturato. Nel 1986 è stato risistemato dall'Azienda Regione Foreste che ne è tuttora l'attuale proprietaria. Possibilità di ampio spazio per picnic e per giochi vari. E' facile avvistare camosci, cervi e caprioli al pascolo. Dall'Alpe di Gotta si risale la strada ad ampi tornanti in mezzo al pascolo fino a sopraggiungere alla bocchetta di Gotta e, oltrepassata la sbarra, si prende a sinistra sulla strada militare fino a raggiungere una bolla (pozza d'acqua naturale o artificiale che serve da riserva d'acqua per gli animali) in località Barco dei Montoni. Si prosegue fino ad incontrare una baita sulla destra e delle bolle sulla sinistra: siamo in località Alpe di "Boll"; da qui si possono ammirare le montagne della Valmasino e del Lecchese. Inizia la discesa e dopo 50 mt. si vede sulla destra una nevera: costruzione cilindrica in pietra, circondata da faggi, seminterrata per circa 2/3 e riempita di neve, serviva, negli alpeggi montani, alla conservazione del latte. Si scende fino a congiungersi con la strada asfaltata, oltrepassato l'ampio parcheggio, in prossimità del primo tornante si prende un sentierino sulla sinistra, scendendo sul filone del Cristè si arriva ad una bolla, da dove si possono ammirare gli abeti rossi, abeti bianchi e larici; si prende a sinistra e si scende fino ad incontrare un ampio pascolo (Alpe Nuovo). Tenendosi sul crinale della morena dell'ultima glaciazione si scende fino a rincontrare la strada sterrata che porta ancora in località "Lissig". Da qui si prosegue in discesa fino al Piano delle Noci.

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Titolo Luoogo Opera
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