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MONTE GENEROSO: alla scoperta dell'"Ursus Spelaus"

 

Dal piazzale di Orimento si segue la freccia con indicazione percorso "alto" del M.te Generoso, seguire il sentiero facendo attenzione alla flora del pascolo che ti circonda. Durante il periodo tra fine maggio/giugno c'è la possibilità di osservare la fioritura del maggiociondolo: un'intera montagna si colora di giallo. In giugno, sulle pendici del M.te Generoso, sul versante Svizzero, si può ammirare la splendida fioritura della peonia selvatica. Arrivati in prossimità di una bolla, sulla sinistra in basso, si prende il sentiero a destra che incomincia a salire; lo si percorre fino ad arrivare ad una baita: qui si è in località "Alpe di Boll" da dove si può osservare un ottimo panorama. La vallata si apre con bellissima vista sul lago di Lugano, sui monti della Val Masino (Cengalo, Badile, Disgrazia) e sulle Grigne. Si prosegue a sinistra per il sentiero pianeggiante e quando si arriva in prossimità di una sbarra di colore verde, si prende a sinistra, ora la salita si fa più ripida e consente di arrivare agli alti pascoli del "Pesciò". La vista spazia sul M.te Generoso sulla destra, il M.te S.Zeno, il Sasso Gordona, il Bisbino al centro e sullo sfondo si scorge anche il Pizzo dei Tre Signori, oltre alla vista sottostante dei meravigliosi pascoli del Pesciò, con la possibilità di degustare dei saporiti mirtilli (quando sono maturi nel periodo luglio/agosto). Si continua sul sentiero a destra e costeggiando la pineta di abeti rossi si sale fino ad arrivare in prossimità di un cippo in pietra a lato del sentiero con incise le lettere "I" da un lato e "S" dall'altro. Trattasi del "cippo di confine" usato per segnare i confini, in questo caso tra Italia e Svizzera. Se si ha pazienza ed un pizzico di fortuna si possono vedere anche dei camosci al pascolo. Si prosegue per il sentiero costeggiando le guglie di roccia calcarea del Barrichello, del Calvagione e del M.te Generoso fino ad arrivare in prossimità del prato che ti porta agli Alberghi svizzeri. Da qui si raggiunge la vetta (1703 mt) con bellissima vista sui monti che compongono l'arco alpino: dal gran Paradiso al Rosa, dal Cervino alla Jungfrau, dal Finsteraarhorn al Bernina. Per la discesa si segue il sentiero dei pianeti che parte dall'albergo Migros e quando si arriva ad un bivio si prende a sinistra e si scende fino ad incontrare il cartello che indica la grotta dell'"Ursus Spelaeus". La grotta è stata scoperta alcuni anni fa da due speleologi svizzeri, che si sono, in seguito, rivolti all'Italia (precisamente al dipartimento di scienza della terra, Sezione Paleontologia, di Milano) per far esaminare e valutare da esperti i fossili trovati. Nella grotta sono state trovate una quantità enorme (oltre tremila) di ossa fossilizzate dell'orso delle caverne, che viveva su queste montagne. Per visitare la grotta occorre munirsi di un biglietto, in vendita presso l'albergo Migros - M.te Generoso. La visita è guidata da un esperto e vale la pena di effettuarla. Fuori dalla grotta si segue il sentierino che scende a destra finchè non si arriva in un ampio spazio su pascolo, qui si prende a sinistra, la strada si fa ripida in discesa, si oltrepassano le baite dell'Alpe di Pesciò, un agglomerato di case in sasso di Moltrasio che fungevano da alpeggio nel periodo estivo quando le bestie venivano portate dai contadini sugli alti pascoli. Da ammirare la nevera circondata da maestosi faggi. Si continua lungo il sentiero fino ad arrivare ad un ponticello di legno. Si prende a destra e si percorre l'ultimo tratto di sentiero pianeggiante che riporta ad orimento.

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