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Certosa 

 

Datazione
post: 1366
ante: 1699

La Certosa fu fondata nel 1366 dai Padri Certosini nelle immediate vicinanze della città di Pisa, nella valle di Calci, dove lavorarono, all'edificazione, per lungo tempo numerose maestranze provenienti dalla regione dei laghi lombardi e che si erano riunite in una colonia a Rezzano. Alla fine del XIV sec. la Certosa, che prende il nome di Certosa di Valle Graziosa, poteva dirsi già compiuta nelle sue strutture principali. Il primo nome conosciuto dei vari artefici che lavorano alla Certosa è un Maestro Comacino, Pietro da Como, al quale il 16 maggio 1392 viene affidato dai frati della Certosa un lavoro alla facciata della Chiesa. La Chiesa allora già costruita doveva essere isolata dal convento, eccetto forse piccole costruzioni vicine e che gli architetti pensando ad un futuro ampliamento avevano eretto il prospetto della facciata più grande di quanto fosse consentito dalle reali proporzioni dell'edificio, creando così uno squilibrio fra interno ed esterno che Piero di Giovanni da Como fu chiamato a correggere. Non si conosce l'attività di questo maestro prima del suo intervento alla Certosa, ma certo doveva essere già conosciuto per le sue qualità se i frati si rivolsero a lui per le modifiche di una struttura già esistente, opera che richiedeva doti particolari non solo di gusto ma anche capacità tecniche. Piero di Giovanni cominciò con il demolire la parte eccedente del muro sia verso la foresteria che verso il refettorio, pensando di dover modificare profondamente anche la facciata stessa qualora si fosse reso necessario. Di questo lavoro non resta nulla essendo la chiesa completamente rimaneggiata nel sec. XVIII, rimangono visibili infatti solo tracce delle finestre ogivali dei fianchi. Continuano i lavori alla Certosa e nel 1456 troviamo altri due Magistri Giovanni e Andrea "de lo chontado di Chomo" che iniziano la scala marmorea all'esterno della Chiesa. La scala adoppia rampa che i maestri costruiscono in sostituzione della precedente in laterizio per raccordare la Chiesa al piazzale antistatnte. La scala ha subito trasformazioni nel sec. XVIII, ma lo svolgimento architettonico lascia pensare che l'attuale forma possa rispecchiare il precedente schema quattrocentesco. Nel 1486 Maestro Zanone muratore lombardo inizia a costruire le "banche del colloquio" nella cappella adiacente al piccolo chiostro e lavora anche al muro di cinta del "Zardino del monastero", che rivela oltre la capacità di muratore la ben più abile capacità di intarsiatore, poichè rivela un sensibile gusto decorativo nei tre motivi di nastri che si svolgono a serpentina, di piccoli prismi, di rombo e quadrati, che incorniciano, alternandosi, i rettangoli in cui lo schienale del pancone è diviso da piccole lesene scanalate. Nel corso del XVII secolo Maestro Antonio Mota di Lugano restaurò la Chiesa facendo le finestre attuali e decorandole di stucchi e Maestro Antonio da Milano fece gli stucchi della sagrestia.

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